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I sindaci dell’Alto Casertano: «Macellate i suini, ma non fateli soffrire»

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Emessa l’ordinanza per consentire alle famiglie il secolare rito del maiale. Per evitare sofferenze agli animali si dovrà usare una pistola a proiettile captivo

I Simpson

Sì alle salsicce e ai prosciutti di produzione casalinga, ma nel rispetto della salute, dell’ambiente e degli animali. Un decreto che fa sorridere amaramente il povero maiale che, con l’arrivo del freddo, diventa la prima vittima delle tavole imbandite. Come da tradizione, infatti, le famiglie dell’Alto Casertano si preparano alle macellazioni dei suini. Anche quest’anno, quindi, i sindaci dell’area hanno rinnovato le ordinanze, sulla base delle normative comunitarie e nazionali, per consentire questa centenaria “attività domiciliare”. 

LE REGOLE– Gli obiettivi sono tutelare il benessere animale, o meglio evitare prolungate ed inutili sofferenze ai poveri suini, e la salute pubblica, grazie anche agli obbligatori controlli dell’autorità sanitaria. Alle famiglie sono consentiti solo due suini per consumo personale, senza possibilità di commercializzazione di carne e prodotti derivati. Inoltre, i cittadini che intendono effettuare la macellazione a domicilio devono essere preventivamente autorizzati dal servizio veterinario e concordare giorno ed ora per la visita ispettiva su animali e carni. L’iniziativa è vietata presso negli agriturismi, nei ristoranti e nei laboratori per la produzione di salumi.

RISPETTO PER ANIMALI E FAMIGLIE – A spiegare meglio la normativa è Bartolomeo Cantelmo, sindaco di Vairano Patenora: «Tutti coloro che sono cresciuti nei centri interni e montani della provincia ricordano da bambini i riti cruenti dell’uccisione del maiale. Oggi questa tradizione può continuare ed essere consentita solo evitando e limitando le sofferenze degli animali. Non creando disturbo e rispettando nel contempo la sensibilità delle famiglie vicine». In altri centri, come Galluccio, Marzano Appio, Mignano Montelungo e Roccamonfina, le ordinanze prevedono che «il personale addetto alla macellazione dovrà essere munito di pistola a proiettile captivo, con la quale vanno abbattuti i suini prima della iugulazione; l’inosservanza di tale disposizione è punita con la sanzione amministrativa da euro 258 a euro 1549».


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