Quantcast
Channel: NonSoloTrendy
Viewing all articles
Browse latest Browse all 202

Il naso della mascotte dell'Expo di Milano si chiama Guagliò... e la Lega si infuria

$
0
0
Su Facebook numerosi utenti padani hanno criticato aspramente la scelta del nome: «Stufi di spaghetti, camorra e mandolino, l'Italia è ben altro ed è ora di farlo capire a tutto il mondo». Il Carroccio: «Una stupida provocazione, è l’ennesimo insulto all’identità lombarda»

Mascotte dell'Expo di Milano 2015

«Il fatto che Milano e i Lombardi debbano essere rappresentati davanti agli occhi del mondo, in una vetrina a rilevanza globale quale è Expo 2015, da una mascotte con un nome napoletano, è una stupida provocazione per guadagnare i titoli di stampa e l’ennesimo insulto all’identità lombarda». Parole forti quelle espresse con una nota stampa dalla Lega Nord Monza e Brianza. A loro non è proprio piaciuto che il naso dell'icona dell'Expo si chiami Guagliò: si tratta di una testa d'aglio che va a formare con una serie di frutti e ortaggi un pupazzo che richiama il monello Arciboldo, simbolo dell'attesissimo evento.

UN NOME SCELTO DAI BAMBINI - Ma chi ha battezzato Arciboldo? In realtà è stato un referendum a cui hanno partecipato i bambini di tutta Italia. Un voto popolare che è stato mal digerito dal Carroccio: «C’è qualcuno che crede davvero che la capitale economica possa identificarsi in un pupazzo di nome Guagliò? Nascondersi dietro il fatto che la proposta è arrivata dai bambini è un atto di sciacallaggio: le colpe sono della giuria - ha commento Alberto Rivolta, Segretario Provinciale della Lega Nord di Monza e Brianza - Sono stati utilizzati addirittura dei bambini, vittime inconsapevoli della desertificazione culturale identitaria lombarda, e anche brianzola, volutamente perseguita da decenni dallo Stato italiano, per cercare di giustificare un gesto ingiustificabile». 

LA PROPOSTA DEL CARROCCIO– E allora come chiamare l'aglio? Facile, basta tradurre “guagliò” in “bagaj”. «Contiene la parola “aj” che nella nostra lingua significa “aglio”, elemento presente nella rappresentazione grafica della mascotte», spiega Rivolta, secondo il quale è «l’ennesimo attacco di stampo mediterraneo al sentimento identitario padano-alpino. Ora ci aspettiamo di trovare nelle altre mascotte nomi in lingua lombarda, veneta, piemontese, emiliana, romagnola, friulana. Staremo a vedere – conclude - Ma se il buon giorno si vede dal mattino…». 

GLI ATTACCHI SU FACEBOOK– L'inconsapevole pupazzo ha fatto scatenare un autentico putiferio sui social network, a partire dal leader Matteo Salvini che ha postato su sul profilo Facebook un inequivocabile «Mavadaviaiciapp!!!». Ed ecco che la pagina diventa un muro sporcato di qualsiasi commento: C'è chi scrive che «la mente eccelsa (quella che ha vinto il concorso, ndr) sarà di Napoli» e chi prevede che la possima si chiamerà Pummarola; un altrto utente si chiede: «A Milano? Vergognoso ... nemmeno lo capiamo il napoletano... ma la mente superiore che ha pensato 'sta trovata a dir poco fuori luogo sarebbe chi??? Voglio Il nome di 'sto violentatore beffardo della nostra tradizione e identità culturale... ci saremmo accontentati anche di una mascotte in italiano, (che tristezza...)». E ancora: «Ma scusa, l'Expo si trova al Sud? E ora di finirla non vogliamo più avere comandi dai terroni!!!!!». Un oroglioso padano mette le mani avanti: «Sì, ci identificano sempre con Napoli, sono stufa degli spaghetti, camorra e mandolino. L'Italia è ben altro ed è ora di farlo capire a tutto il mondo». C'è chi dà una sua spiegazione a questa scelta: «Il Nord è in mano alla camorra ed alla 'ndrangheta dagli anni '50 del '900 grazie al confino ideato dai giudici. L'Expo è il risultato di loschi appalti arraffati dalle mafie. È normale che al suo interno ci siano i simboli di tali influenze». Ma c'è chi, senza dare alcuna spiegazione, passa subito alle conclusioni: «Il muro subito... da Modena in giù».


Viewing all articles
Browse latest Browse all 202

Latest Images

Trending Articles