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Innovazione e Restauro, arriva Instaura: «Diamo valore al nostro territorio»

Recuperare il nostro sterminato patrimonio architettonico, restaurarlo e riutilizzarlo a scopi sociali. Instaura è un network tra professionisti, progettisti, studenti e semplici cittadini. Obiettivo: sviluppo del territorio attraverso la sua storia

Il nome fu pensato in piazza Bellini a Napoli, e si può dire che fu da qui che tutto cominciò: fra il Conservatorio e i caffè letterari, di fronte quelle antiche mura greche ormai simbolo di degrado e inciviltà. Andrea Damiati e Vincenzo Iovino, l’uno architetto, l’altro ingegnere, passarono dallo sguardo al pensiero: cosa può suscitare la visione di quanto abbiamo intorno? Qualche semplice parola per chiarirlo: crisi, disuso, abbandono, decadenza, ignoranza, apatia, rabbia, frustrazione, disinteresse, demotivazione. Ma i due giovani professionisti, entrambi della provincia Vesuviana di Ottaviano, non si fermarono qui. Messa da parte la rassegnazione si chiesero: cosa possiamo fare per ribaltare in positivo questi concetti? Ecco le premesse da cui viene fuori Instaura, una fusione fra due parole solo apparentemente diverse e lontane fra loro: innovazione e restauro. Nasce un sito internet, una redazione web, un luogo tutt’altro che “virtuale” dove far convogliare idee e progetti per il rilancio e il riuso degli spazi abbandonati, delle architetture cosiddette “minori”, di quella porzione di territorio che siamo abituati a vedere ma non ad osservare, con un buon grado di placida indifferenza.

L’IDEA– Recupero, Riuso, Restauro. La tripla R che sintetizza bene il progetto Instaura trova nella collaborazione di professionisti, studenti, proprietari degli edifici, semplici cittadini, la sua stessa ragion d’essere: «Di solito si parla di edilizia a meri scopi di vendita – ci dicono Andrea e Vincenzo – noi partiamo da un altro concetto: quello di ecosostenibilità. È un progetto che nasce per lo sviluppo territoriale locale, per condividere informazioni tra diversi operatori di settore». La mission, per usare un linguaggio aziendale, è quindi quella di promuovere lo sviluppo di un territorio attraverso la sua storia, parola che troppo spesso siamo abituati a mettere da parte nei nostri discorsi che guardano al futuro e all’innovazione: «Non sono temi di nicchia, dedicati a professionisti del campo – sottolineano i due ideatori – il territorio lo viviamo tutti, e a tutti chiediamo partecipazione e coinvolgimento: il nostro è un obiettivo sociale». 

IL SITO– Diviso in quattro sezioni principali (Osservatorio, Ideificio, Inetwork e Iland) Il portale Instaura si propone di individuare e contestualizzare lo sterminato patrimonio archeologico e architettonico presente sul nostro territorio nazionale; mettere in contatto progettisti e studenti per realizzare idee o tesi di laurea per la valorizzazione di un bene; creare un network di professionisti cui chiedere preventivi o prenotare consulenze; raccogliere testimonianze e opinioni dagli operatori di settore. Una comunità autosufficiente ma non certo autoreferenziale: Instaura è un progetto aperto a tutti coloro che vogliono vivere appieno il contesto in cui vivono, con sguardo critico e consapevole: «C’è liberta di fruizione totale – spiegano Andrea e Vincenzo – è possibile proporre qualsiasi idea progettuale senza vincoli di fantasia o creatività. La finalità sociale è quella di poter finalmente fruire di beni architettonici in stato di completo abbandono, procedendo a un cammino di riqualificazione (per individuare i quali è attivo l’Osservatorio, ndr). Per questo il nostro portale è molto ben visto da chi, data la situazione attuale, non riesce a trovare facilmente uno sbocco lavorativo». Quello di proporre progetti per la riqualificazione degli edifici abbandonati o meno conosciuti è, infatti, l’obiettivo che può condurre a un duplice risultato: restituire vivibilità e dignità a un territorio, su cui poi poter creare veri e propri team di professionisti che collaborano fra loro.

IL FUTURO– Conoscere un bene architettonico significa valutarlo nel suo complesso. Per questo il team Instaura si propone di censire non solo l’edificio, ma di ricostruire la sua storia tramite le differenti esperienze e le diverse attività che, negli anni, si sono svolte al suo interno. Conoscerne, quindi, la carne viva, l’uso sociale, per poi condividere queste esperienze: «La mole di informazioni raccolte servirà, quindi, a conoscere l’identità di una popolazione – dicono i due progettisti – vogliamo superare il pessimismo e la rassegnazione di quei proprietari che andranno poi stimolati continuamente per sperare che, i beni da un lato e il contesto sociale dall’altro, possano concorrere alla valorizzazione del nostro patrimonio storico e contemporaneo, aumentando la qualità della vita delle generazioni che verranno». Previsto, nel prossimo futuro, anche un Instaura Day, dove tramite l’intervento degli sponsor che vorranno aderire, si potrà creare un punto di incontro fisico fra progettisti e proprietari, oltre a una campagna di crowdfunding tramite la piattaforma ulula, con lo scopo di raccogliere fondi per la pubblicità sul web e per diffondere il portale: «Vogliamo proporre uno sviluppo locale in prospettiva globale – concludono Andrea e Vincenzo – contiamo sulla diffusione più ampia possibile del progetto, abbiamo già contatti con vari restauratori fra la Campania, la Lombardia e il Lazio, ma nulla vieta di espandersi anche all’estero. Raggiungere tutti tramite campagne di promozione sui social, passaparola e raccolta fondi si può, perché questa cosa riguarda ognuno di noi: il degrado territoriale si trasforma in degrado psicologico e poi sociale. È ora di invertire questa tendenza».


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